Moniciti alti, quali possono essere le cause

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24/09/2017

I monociti sono noti comunemente come globuli bianchi, vengono prodotti dal midollo osseo e immessi nel sangue, dove si diffondono in tutto l’organismo. I globuli bianchi costituiscono un importante elemento del sistema immunitario, e il loro compito è sostanzialmente quello di mantenere “pulito” l’organismo, eliminando le sostanze tossiche e infettive.

La quantità di monociti conteggiata durante i normali esami di laboratorio varia tra il 3% e l’8% del totale, e generalmente, quando il valore si alza in maniera rilevante al confronto degli standard, potrebbe essere il segno di un’infezione in corso o di una malattia di qualsiasi tipo, dalla comune influenza a patologie molto più gravi.

Questo perché i monociti sono incaricati di disintossicare il fisico, distruggere germi e batteri ed eliminare le tossine, agiscono in sinergia con gli anticorpi e riescono a distruggere anche 100 batteri ciascuno: una presenza elevata di monociti significa perciò quasi sempre che nel corpo è in corso un’invasione batterica da contrastare.

monociti alti

Le cause dei monociti alti

La causa principale di un numero elevato di globuli bianchi presente nel sangue deriva da un’infezione di qualsiasi natura in corso, che può riferirsi a patologie lievi o gravi: sarà il proprio medico di fiducia, in relazione all’alterazione ematica, ad individuare le possibili cause ed eventualmente procedere con altri accertamenti.


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In ogni caso, la presenza di un elevata quantità di monociti non deve essere fonte di preoccupazione: molto spesso, infatti, non si tratta di patologie serie, ma è comunque raccomandabile seguire le istruzioni del medico di fiducia, e sottoporsi alle analisi che egli ritiene necessario, per scoprire le ragioni dell’anomalia e ricorrere ai dovuti rimedi, ritrovando equilibrio e benessere in breve tempo.

Come agiscono i  monociti

I monociti immessi nel sangue si diffondono verso tutti gli organi del corpo e, nel momento in cui raggiungono la fonte dell’infezione, superano la parete del vaso sanguigno con un movimento detto extravasazione leucocitaria. Giunti nel luogo in cui si trova il tessuto infetto, i monociti divengono macrofagi, ovvero si trasformano in enormi “mangiatori” di germi e agenti patogeni.

Per assumere questo ruolo, i monociti devono aumentare di dimensione, inglobando enzimi specifici in grado anche di “digerire” germi e batteri inglobati dal monocita / macrofago. I macrofagi sono molto attivi, e possono digerire decine di batteri, comportandosi in due modalità differenti: talvolta riconoscono autonomamente gli intrusi e li eliminano di conseguenza, altre volte vengono guidati dagli anticorpi.

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Il valore dei monociti e le relative alterazioni

I monociti sono molto importanti per la loro capacità di inglobare i batteri e distruggerli, il loro valore varia nel range di 0,2 / 0,8 miliardi per litro di sangue. Una quantità notevolmente superiore potrebbe significare la presenza di un’infezione ma anche di un problema infiammatorio, così come di una malattia cronica. Non è raro che anche la sindrome del colon irritabile, in alcuni periodi, provochi un inconsueto aumento dei globuli bianchi.

L’elenco di possibili cause potrebbe essere infinito, quelle più frequenti, e che necessitano un dovuto trattamento, sono la brucellosi, l’endocardite, la colite ulcerosa, le malattie causate da virus, come la varicella o l’influenza, le infiammazioni croniche, le malattie mieloproliferative, ma anche patologie molto più serie, come il linfoma di Hodkgkin e la tubercolosi, mentre una piccola variazione nei confronti dei valori standard spesso è irrilevante e non ha alcun significato a livello patologico.


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Talvolta, l’innalzarsi del livello di monociti è dovuto a cause naturali e non deve destare alcun timore: nei pazienti più anziani, ad esempio, il cui sistema immunitario non è più perfetto, è facile che i valori siano addirittura troppo bassi, mentre nei bambini non esiste un valore standard, poiché la quantità dei monociti varia continuamente con l’età. Talvolta il valore ematico dei monociti può alterarsi a causa di una terapia farmacologica, un caso tipico è quello degli antinfiammatori a base di cortisone.

Il conteggio dei monociti

Sottoporsi ad un esame del sangue per il conteggio dei monociti è molto utile, poiché permette di valutare con precisione i problemi del sistema immunitario e le altre possibili patologie di carattere ematico, con la possibilità di prevenire parecchie complicazioni.

Naturalmente, deve essere il proprio medico curante sia a prescrivere il test che a valutarlo successivamente, al fine di scoprire le cause di una effettiva alterazione e indirizzare il paziente verso la terapia più adatta. La presenza di una quantità elevata di monociti è detta monocitosi, e si correla spesso alla risposta del fisico per contrastare la presenza di infezioni e infiammazioni.

Al contrario, un numero troppo basso di monociti è noto con il nome di monocitopenia, e può essere causata da un’infezione acuta molto seria, che provochi l’immediata distruzione dei monociti prodotti, o dall’incapacità del fisico di produrre monociti a sufficienza, dovuta a neoplasie del sangue, come la leucemia, ad una scarsa funzionalità del midollo osseo, o semplicemente ad un periodo di stress.



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