Tumore al colon: fattori di rischio, prevenzione, cure e terapie

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01/04/2020

Il tumore al colon, classificato anche come tumore del colon-retto, è causato dalla degenerazione della mucosa interna dell’intestino e nella maggioranza dei casi dalla trasformazione maligna di polipi preesistenti. Si tratta di piccole escrescenze benigne, che in una minima percentuale evolvono in neoplasie maligne, generalmente in relazione alle dimensioni. Poiché questo tipo di tumore spesso viene individuato quando si è già sviluppato in maniera significativa, lo screening di prevenzione resta il metodo più utile per arrivare ad una diagnosi precoce.

Sintomatologia e diagnosi del tumore al colon

La presenza di polipi nel colon è quasi sempre asintomatica, solo raramente può causare piccole perdite di sangue, peraltro non visibili e rilevabili solo attraverso l’esame delle feci per la ricerca del “sangue occulto”. Nel momento in cui viene diagnosticato, di solito il tumore del colon ha già prodotto metastasi al fegato, legato all’intestino dalla circolazione del sangue. In mancanza di ostruzioni, lacerazioni ed emorragie, i pochi sintomi causati dal tumore, stanchezza, anemia, inappetenza o un alternarsi di stitichezza e diarrea, possono essere confusi con disturbi intestinali di altra natura.

Sintomi molto simili a quelli tipici del tumore all’intestino possono essere legati ad esempio alla sindrome del colon irritabile, che è molto diffusa e che viene diagnosticata per esclusione. Non esistono metodi di indagine che consentano di stabilire in modo certo che il paziente soffre di colon irritabile ed è per questo che alcuni esami come la colonscopia risultano fondamentali. Nella maggior parte dei casi, in presenza di sintomi sospetti, il medico prescrive proprio questo esame che seppur piuttosto invasivo consente di eliminare ogni dubbio ed effettuare una diagnosi attendibile.


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Sangue nelle feci: un campanello d’allarme

Uno dei classici campanelli d’allarme è rappresentato dalla presenza di tracce di sangue nelle feci, che è un tipico sintomi di cancro al colon. E’ bene ricordare tuttavia che questa condizione può dipendere anche da problematiche molto meno gravi come le emorroidi, le ragadi anali, la proctite e via dicendo. Si tratta dunque di un sintomo che senz’altro non deve mai essere sottovalutato ma che comunque non deve allarmare immediatamente. Solo con un esame come la colonscopia sarà possibile comprendere quale sia la causa del sangue nelle feci.

L’importanza della prevenzione

Attualmente è possibile diagnosticare precocemente il tumore del colon-retto in merito alle campagne di prevenzione. L’esame clinico rettale permette di individuare la presenza di masse anomale nell’intestino e nel fegato e di linfonodi, ed è supportato da indagini approfondite che permettono di valutare con esattezza le dimensioni e la gravità: colonscopia, ecografia transrettale, TC con liquido di contrasto, oltre alle indagini parallele (ecografia epatica, scintigrafia ossea e altro) che consentono di individuare la presenza di eventuali metastasi. Il tumore al colon raramente si manifesta sotto i 40 anni, raggiunge il picco più alto intorno agli 80 e oggi, pur essendo abbastanza diffuso, può essere trattato adeguatamente. La sola esplorazione rettale (colonscopia) potrebbe consentire di diagnosticare gran parte dei casi, unita alla ricerca del sangue occulto nelle feci, soprattutto nel caso in cui la malattia si fosse già verificata in famiglia, considerandone il carattere ereditario.

La prevenzione costituisce oggi l’arma più potente che abbiamo per diagnosticare sul nascere un eventuale forma tumorale nell’intestino ed aumentare le possibilità di guarigione.

I principali fattori di rischio del tumore al colon

I polipi e l’adenomatosi del colon sono malattie genetiche, e la probabilità di trasmetterla per via ereditaria è di circa il 50 per cento. Tra i fattori non ereditari vi sono la presenza di infiammazioni dell’intestino, colite ulcerosa e polipi anche di tipo benigno, l’età e l’abitudine ad un’alimentazione ricca di grassi animali e povera di fibre. L’abuso di grassi animali e cibi conservati, il sovrappeso e lo scarso apporto di fibre sembra incidano notevolmente sullo sviluppo della tumore al colon.

Diverticolite e tumore al colon

In molti si chiedono se una patologia come la diverticolite possa essere in qualche modo pericolosa per incida sul rischio di sviluppare un tumore al colon. Secondo studi anche recenti, la presenza di diverticoli infiammati nell’intestino non influisce in nessun modo e quindi si può stare del tutto tranquilli. Coloro che soffrono di diverticolite non hanno una percentuale di rischio superiore agli altri pazienti da questo punto di vista.


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Cure e terapie

Il trattamento di base del tumore del colon è la chirurgia, che prevede un intervento parziale o la totale asportazione del tratto di colon interessato dalle neoplasie. Grazie alle nuove tecniche chirurgiche, il trattamento del tumore al colon è sempre meno invasivo, e solo molto raramente, nei pazienti ad alto rischio, si procede la stomia esterna per la raccolta delle feci. Tuttavia, molto spesso la radioterapia permette di ridurre la massa turmorale e di evitare la deviazione del colon. La chemioterapia si è dimostrata di importanza fondamentale anche nelle malattie molto avanzate e non operabili, o come metodo per rendere il tumore meno voluminoso e facilitare il lavoro del chirurgo. Sono in corso anche sperimentazioni riguardo alla somministrazione di anticorpi, sia come prevenzione che per evitare il rischio di recidiva.

Tumore al colon: tasso di sopravvivenza

Il tasso di sopravvivenza dipende dallo stadio della patologia. Per fare un esempio possiamo dire che il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi per un tumore al colon di stadio B è intorno all’80% negli uomini e al 90% nelle donne. Oggi le possibilità di guarire completamente sono in costante aumento rispetto al passato, ma questo non significa che la prevenzione si possa sottovalutare. Come abbiamo già accennato, è l’arma più potente che abbiamo per contrastare questa patologia.



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