Vomito: sintomi, cause e rimedi di questo fastidioso sintomo

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25/01/2018

Il vomito è il risultato di una serie di stimoli che provocano l’espulsione dalla bocca del contenuto dello stomaco e del primo tratto gastrointestinale. Il meccanismo che genera il vomito è un complesso succedersi di stimoli gastrici e nervosi che determinano dapprima una sensazione di nausea, accompagnata da pallore, sudorazione e una leggera tachicardia, alla quale segue una serie di contrazioni dei muscoli addominali che, quando arrivano ad essere sufficientemente forti, permettono al contenuto dello stomaco di fuoriuscire.

Sostanzialmente il vomito è un sintomo, e può essere provocato da un’ampia varietà di cause fisiche, nervose o emozionali, da un alimento particolare e dall’ingestione di alcune sostanze. Nella maggior parte dei casi le motivazioni del vomito hanno una diagnosi benigna, e il trattamento consiste semplicemente nel contrastare i sintomi.

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Le cause più frequenti del vomito

In sintesi, gli episodi di vomito si distinguono per l’evento che li ha provocati:

  • emicrania, labirintite, influenza ma anche situazioni più gravi come meningite, encefalite, traumi cranici, emorragie, tumori, epilessia e problemi metabolici possono provocare attacchi di vomito improvviso, rapido e non preceduto da nausea;
  • nei primi tre mesi di gravidanza sono caratteristiche le crisi di vomito alla mattina o dopo i pasti;
  • situazioni di stress, paura, depressione, affaticamento e problemi di origine nervosa possono provocare facilmente attacchi di nausea e di vomito;
  • la presenza di stenosi pilorica, occlusioni intestinali, ulcera o tumori impedisce le normali funzioni dell’apparato gastrointestinale e provoca la conseguente espulsione di materiale biliare o fecale;
  • una sensazione esterna come un odore sgradevole o l’instabilità che si prova in barca o in auto possono provocare nausea e vomito, così come un dolore forte dovuto a mal di testa, coliche renali, traumi o altro;
  • una patologia non esclusivamente gastrica, tra cui infarto miocardico, appendicite, problemi epatici, infiammazioni del pancreas e della colecisti può indurre una forte sensazione di nausea;
  • l’intossicazione alimentare da alcol, da stupefacenti o da farmaci, o uno stato tossico dovuto ad una patologia grave provocano spesso nausea e vomito;
  • il vomito è un effetto collaterale ricorrente per i pazienti sottoposti a chemioterapia e radioterapia;
  • nei bambini sono frequenti le crisi di vomito causate da acetone.

Perché si attiva il meccanismo del vomito

L’organismo, quando deve espellere un elemento non gradito, reagisce con modalità differenti, una delle quali è proprio il vomito. L’espulsione del cibo dalla bocca è uno stimolo riflesso, coordinato da un’area del cervello in conseguenza ai segnali che arrivano da stomaco e intestino, dal sistema circolatorio e linfatico quando è coinvolta un’infezione o la presenza di sostanze tossiche, dai centri dell’equilibrio situati nell’orecchio quando la causa è la labirintite o il mal di mare, dai recettori cerebrali che captano segnali sgradevoli (odori, sapori o visioni).

Questo significa che a provocare il vomito possono essere innumerevoli cause, anche di origine nervosa. Nei bambini, oltre ad acetone o influenza, si tratta spesso di infezioni gastrointestinali transitorie e nella maggior parte dei casi la nausea e il vomito, a qualsiasi età, non necessitano di ricorrere ad un medico e si risolvono rapidamente.

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Le cause più frequenti sono di origine gastroenterica o dovute alla gravidanza, al mal d’auto e all’emicrania ricorrente. Tuttavia, qualora si notassero disturbi correlati di grave entità, o il vomito proseguisse per più giorni, è necessario consultare il medico o rivolgersi al pronto soccorso, prima di tutto per evitare il rischio di disidratazione, specialmente se il vomito si associa a diarrea.

E’ importante recarsi al pronto soccorso anche quando nel vomito sono presenti tracce di sangue, o si manifestano sintomi gravi: mal di testa forte, collo rigido, crampi addominali e letargia.

Rimedi e trattamenti

Se si presume che il vomito sia dovuto a febbre e influenza, indigestione, sbalzi di temperatura, stanchezza o altre cause non gravi, l’unica precauzione importante è quella di prestare aiuto alla disidratazione, cercando di bere liquidi in piccole quantità, acqua minerale o succhi di frutta, senza sforzare troppo lo stomaco. Ovviamente, nel caso in cui si sospetti qualcosa di più serio, è necessario consultare il medico o recarsi al pronto soccorso.

Se a provocare la nausea è la gravidanza, prima di assumere qualsiasi tipo di farmaco o di rimedio naturale, è necessario chiedere il parere del medico o del ginecologo di fiducia. Per il mal d’auto o il mal di mare si può ricorrere ad uno dei tanti antistaminici disponibili in farmacia anche senza ricetta medica.

Spesso gli episodi di vomito derivano anche da un’alimentazione scorretta e da una vita non equilibrata, è quindi opportuno rivedere le proprie abitudini: ridurre caffè e alcolici, evitare le sostanze stimolanti, mangiare e dormire a orari fissi e regolari evitando i pasti troppo abbondanti, specialmente prima di dormire.

E’ bene prestare attenzione se il vomito possa essere provocato da un alimento in particolare e parlarne con il medico, al fine di identificare un’eventuale intolleranza.

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Precauzioni

Chi soffre di attacchi di vomito, specialmente se di origine ansiogena e nervosa, dovrebbe prestare attenzione ad evitare qualsiasi occasione di stress, affaticamento e disagio emotivo. E’ utile evitare i lavori pesanti, l’eccesso di sport, le responsabilità troppo impegnative e la permanenza in ambienti chiusi, caldi e affollati.

Dopo una crisi di vomito si consiglia di lasciar passare 5 / 6 ore prima di mangiare, scegliendo alimenti secchi e solidi, ricchi di carboidrati e poveri di grassi, fette biscottate, patate, carote, banane, prediligendo la cottura a vapore o al cartoccio. Lo zenzero è di grande aiuto per favorire la digestione e, a piccole dosi, può essere di aiuto anche la coca cola, sono invece da evitare gli alimenti irritanti, il brodo, il latte, i salumi, i cibi speziati, il cioccolato e il caffè.

Prima di assumere qualsiasi farmaco antiemetico è opportuno chiedere consiglio al medico curante, specialmente per chi segue terapie farmacologiche particolari.

I disturbi del comportamento alimentare

Le più note malattie che riguardano la sfera alimentare, come l’anoressia e la bulimia, includono tra i sintomi caratteristici il vomito, solitamente autoindotto ma che successivamente può divenire spontaneo. Anche in questo caso è opportuno parlarne al medico di fiducia, e valutare la necessità di rivolgersi ad un centro specializzato.

I disturbi alimentari derivano da una serie di cause fisiche e psicologiche, è molto difficile gestirli in maniera autonoma, e richiedono quasi sempre l’intervento di uno psicologo e una terapia personalizzata e mirata.



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