Coronavirus in Italia, bollettino dell’1 dicembre: contagi ancora in calo (19 mila), ma 785 morti
Dai dati aggiornati del Ministero della Salute emerge che in Italia, nelle ultime 24 ore, sono stati registrati 19.350 nuovi casi di positività al Covid su 182.100 tamponi analizzati e 785 decessi.
Dal bollettino aggiornato del Ministero della Salute, diffuso l’1 dicembre 2020, risulta che le persone attualmente positive in Italia sono 779.945, 19.350 in più rispetto a ieri. In totale, dall’inizio della pandemia, i contagi sono 1.620.901.
I deceduti salgono a 56.361, con un aumento di 785 vittime registrate nell’arco dell’ultima giornata.
I dimessi/guariti sono 784.595 (+27.088).
Lieve calo per i ricoveri ordinari, 36.474 (-457), e quelli in terapia intensiva, 3.663 (-81).
Dall’inizio della pandemia a oggi sono stati analizzati 22.127.199 tamponi (+182.100 test esaminati nelle ultime 24 ore).
A livello regionale, in Lombardia sono stati riscontrati 4.048 casi e 2.532 in Veneto, per evidenziare i due territori più colpiti dai contagi rispetto a ieri.
Crisanti: “Parlare di sci con 600 morti al giorno…?”
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Intervenendo alla trasmissione “Buongiorno” su Sky TG24, non ha usato mezzi termini il microbiologo Andrea Crisanti:
“Rimango senza parole che si parli di sci con 600 morti al giorno. Andare a sciare per divertirsi sapendo che questo causerà un aumento dei contagi e dei morti? Penso che questo non sia un Paese normale”.
Ha proseguito l’esperto dell’Università di Padova:
“Ventimila contagi al giorno non ci possono far dire che siamo fuori dalla pandemia. C’è un calo, che però non è omogeneo tra tutte le regioni. La curva dei decessi è influenzata dall’andamento dell’epidemia di 3-4 settimane fa, quando c’era il picco di trasmissione. I dati non diminuiranno ancora prima di una decina di giorni”.
Sull’apertura degli impianti, ha detto Crisanti:
“Il problema non è l’impianto da sci, se sanifico le cabine o i sedili delle seggiovie, il problema è l’assembramento che si crea prima e dopo, la socialità che c’è, gli alberghi pieni”.
Ha aggiunto:
“Bisognerebbe raggiungere un accordo europeo, servirebbe la responsabilità di altri Paesi, Svizzera, Austria, Francia, peraltro ancora toccati pesantemente”.