Visite fiscali e fasce orarie per malattia: tutto quello che c’è da sapere

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21/12/2017

Tutti i lavoratori dipendenti lo sanno bene: quando ci si ammala bisogna comunicarlo il prima possibile al proprio datore di lavoro e avviare delle procedure con il proprio medico di base. Oltre a questo, bisogna stare attenti perchè ci sono le fasce orarie da rispettare per le visite fiscali e non farsi trovare in casa potrebbe diventare un grande problema. La normativa sulle visite fiscali e sulle fasce orarie però è stata modificata proprio qualche mese fa e sono ancora molti i dipendenti che non sanno quali novità sono state introdotte. Facciamo quindi chiarezza su questo argomento, che seppur non strettamente medico ha una grande importanza per tutti coloro che si trovano ad affrontare una malattia e sono costretti ad assentarsi dal lavoro. 

Visite fiscali: chi può richiederle

Innanzitutto è bene precisare che le visite fiscali possono essere richieste sia dal datore di lavoro che dall’Inps. Nel primo caso, qualora il datore di lavoro avesse dei dubbi circa l’onestà del proprio dipendente, può richiedere direttamente alla Asl di effettuare il controllo. Tale richiesta però ha dei costi che vengono interamente coperti dall’azienda. Nel secondo caso invece è direttamente l’Inps che invia la visita fiscale: questo può avvenire in modo del tutto casuale quindi non è possibile prevedere quando arriverà il controllo. E’ importante ricordare però che l’Inps può effettuare la visita fiscale all’interno delle fasce orarie di reperibilità sin dal primo giorno certificato di malattia. Generalmente, le visite fiscali sono quasi sempre di competenza dell’Inps: il datore di lavoro preferisce non investire denaro di tasca propria se non nutre dei dubbi fondati sulla disonestà del proprio dipendente.


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Fasce orarie visite fiscali per i dipendenti pubblici

Fasce-OrariePer quanto riguarda le fasce orarie, ossia i momenti della giornata in cui bisogna farsi trovare in casa per giustificare la malattia, queste cambiano a seconda della tipologia di lavoro dipendente. Esiste infatti una netta distinzione tra dipendenti pubblici e privati.

I dipendenti pubblici hanno delle fasce di reperibilità più ampie rispetto ai privati, ma la nuova norma prevede che anche a questi ultimi vengano assegnate delle fasce orarie più allargate, in modo da rendere i controlli più efficienti. Gli orari in cui i dipendenti pubblici possono ricevere le visite fiscali sono i seguenti:

  • 9.00 – 13.00 / 15.00 – 18.00  7 giorni su 7

In sostanza quindi, facendo un rapido calcolo, i dipendenti pubblici devono rispettare delle fasce orarie molto meno flessibili rispetto ai privati. Sono infatti 7 le ore in cui sono costretti a rimanere in casa perchè potrebbe arrivare il controllo da parte dell’InpsE’ bene sottolineare che, qualora la malattia risultasse a cavallo tra una settimana e l’altra, le fasce orarie devono essere rispettate anche durante i giorni festivi. Per fare un esempio, se il medico vi assegna 1 settimana di malattia dal martedì al lunedì successivo compreso, la domenica potreste ricevere una visita fiscale. Questo significa che non bisogna fare distinzione tra i giorni feriali e festivi: le fasce orarie valgono per tutto il periodo di malattia. 

Fasce orarie visite fiscali per i dipendenti privati

Come abbiamo accennato, i dipendenti privati hanno delle fasce orarie leggermente più flessibili anche se presto le cose potrebbero cambiare anche per queste categorie di lavoratori. Le ore giornaliere di reperibilità sono inferiori: 4 in tutto al giorno, contro le 7 dei dipendenti pubblici. In particolare, le fasce orarie di reperibilità che devono rispettare i dipendenti privati sono le seguenti:

  • 10.00 – 12.00 / 17.00 – 19.00  7 giorni su 7

Anche in questo caso valgono le stesse regole applicate per i lavoratori pubblici: sabato, domenica e festivi vengono ritenuti giorni come altri per effettuare i controlli.

Fasce orarie visite fiscali: le eccezioni

Esistono alcuni particolari casi in cui le fasce orarie possono essere trascurate. Tali situazioni specifiche riguardano solo i dipendenti pubblici e sono le seguenti:

  • Patologie gravi che richiedono interventi d’urgenza o terapie salvavita (chemioterapia, operazioni chirurgiche al cuore, ecc.);
  • Infortunio sul lavoro certificato dall’Inail;
  • Malattie professionali Inail per le quali viene riconosciuta la Causa di Servizio;
  • Donne con gravidanza a rischio;
  • Invalidi, se la patologia è legata alla loro condizione di invalidità.

Nel caso di lavoratori privati, tali situazioni non sono accettate e può quindi capitare che l’INPS invii comunque la visita fiscale pescando a random tra le certificazioni pervenute.


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A questi casi di esenzione bisogna aggiungere anche le situazioni specifiche che possono capitare a chiunque, sia pubblici che privati. In particolare, la Cassazione ha stabilito che un’eventuale visita specialistica collegata alla malattia che non potesse essere spostata in altri orari fornisce una valida giustificazione in caso di assenza. 

Che succede se il lavoratore non rispetta le fasce orarie?

Se durante il periodo di malattia il lavoratore non dovesse trovarsi a casa nel corso di una visita fiscale dell’Inps, allora questi va incontro alla perdita dell’indennità di malattia. In sostanza quindi, se non ci si fa trovare in casa nelle fasce orarie prestabilite si perde il diritto ad avere il 100% della retribuzione per i primi 10 giorni di malattia e il 50% per i giorni successivi.



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