Neutrofili bassi: le possibili cause e quando preoccuparsi

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21/09/2020

Quando le analisi del sangue mettono in evidenza una condizione di neutrofili bassi, non necessariamente c’è da preoccuparsi. Può infatti capitare che la conta di questi leucociti risulti alterata in molte situazioni si tratta di variazioni del tutto fisiologiche, che quindi non devono destare sospetto. Quelli a cui volgarmente ci riferiamo quando parliamo di globuli bianchi sono in realtà cellule di natura molto diversa. Tra queste ci sono per esempio i neutrofili che, oltre a essere tra i vari tipi di globuli bianchi quelli a maggiore concentrazione nell’organismo, sono i maggiori responsabili della difesa contro le infezioni. Una nota curiosa e degna di merito è, infatti, che grazie alla loro struttura i neutrofili riescono a inglobare e “uccidere” da cinque a venti batteri nel corso della loro vita, numero piuttosto alto rispetto alle cellule simili. Una condizione di neutrofili bassi, allora, corrisponde a una maggiore esposizione dell’organismo a possibili infezioni virali o batteriche.

Neutrofili bassi: valori di riferimento

Come in qualsiasi altro caso di leucopenia, ci si accorge di avere i neutrofili bassi a seguito di un esame del sangue che mostri valori non in linea con la norma. Anche in questo caso vale la precisazione che è già stata fatta per la conta in eccesso dei globuli bianchi: il parametro da tenere in considerazione come valore soglia varia di laboratorio in laboratorio, oltre che in conseguenza di condizioni che riguardano il singolo paziente come età, sesso, stato di salute. Più in generale, però, si può dire che al di sotto di 1500 cellule per millilitro di sangue si ha una condizione di neutrofili bassi. A rigore, poi, esistono neutropenie di diversa gravità: in una neutropenia lieve la conta dei neutrofili si aggira tra le 1000 e le 1500 unità per millilitro, in una media tra le 1000 e le 1550, mentre in quelle più gravi può scendere anche al di sotto dei 500.


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Ricordiamo che prima di parlare di una condizione di neutropenia occorre effettuare gli esami del sangue a più riprese. La conta dei neutrofili infatti potrebbe subire delle variazioni significative in base a diversi fattori e non sempre ripetendo gli esami la condizione viene confermata. Prima di allarmarsi quindi conviene ripetere i test diagnostici, per avere un’assoluta certezza che si tratti effettivamente di neutropenia.

Neutrofili bassi: le possibili cause e quando preoccuparsi

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Se le analisi del sangue hanno avuto come verdetto i neutrofili bassi, prima di allarmarsi varrebbe la pena, comunque, provare a individuare l’origine dell’anomalia. In qualche caso, infatti, si tratta di un problema a monte e di una sintesi alterata di questo tipo di globuli bianchi da parte del midollo osseo. In altre occasioni, invece, potrebbe essere una rapida ed eccessiva degenerazione delle cellule, magari in presenza di un’infezione che il corpo non riesce a combattere, a causare neutropenia. Le cause eziologiche a cui far risalire una condizione di neutrofili bassi, del resto, possono essere tante e di gravità diversa. Si può trattare di malattie genetiche come l’anemia (soprattutto in forma aplastica) o di infezioni come il tifo o la brucellosi, di tumori del sangue o di infezioni e ingrossamenti a carico della milza. Anche la mancanza di acido folico, soprattutto in gravidanza, può essere associata a neutropenia. Così come, ovviamente, l’esposizione a radiazioni anche a scopo terapeutico e la chemioterapia.

Nella maggior parte dei casi, e fatto salvo una condizione che duri nel tempo, i neutrofili bassi non danno sintomi chiaramente intelligibili. Più in generale, però, febbre, infezioni delle prime vie respiratorie o intestinali, soprattutto più frequenti, possono essere manifestazione di un’infiammazione in atto e come tali ricondurre a una condizione di neutropenia. Anche in questo caso, comunque, risalire alla causa originale e curarla è fondamentale.

Neutrofili bassi e linfociti alti

Se ad una condizione di neutrofili bassi si associano anche i linfociti alti, le cause potrebbero essere anche in tal caso di varia natura. E’ piuttosto comune che ad un aumento dei linfociti si associ una diminuzione dei neutrofili, ma è importante risalire sempre all’origine di questa condizione perchè in alcuni casi potrebbe rivelare una patologia anche seria, che richiede un intervento tempestivo.

Se il paziente manifesta una stanchezza accentuata, potrebbe trattarsi di un’infezione batterica o virale come il morbillo, l’herpes, la varicella, la tubercolosi, la parotite o la mononucleosi. Va però precisato che la causa potrebbe essere anche una banale influenza, che determina un aumento delle proporzioni dei linfociti rispetto ai neutrofili al fine di contrastare l’infezione in atto.


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Neutrofili bassi e linfociti alti potrebbero però dipendere anche da altri fattori, quali:

  • Fattori genetici (neutrofili bassi dalla nascita);
  • Stress;
  • Chemioterapia e radioterapia;
  • Interventi chirurgici.

Neutrofili bassi in gravidanza

Se la conta dei neutrofili risulta più bassa del normale durante il periodo della gravidanza, le cause potrebbero essere le stesse che abbiamo appena descritto. Durante la gestazione infatti non è normale o fisiologico che i neutrofili risultino inferiori al normale, e di conseguenza questa situazione deve essere indagata con opportuni test. Potrebbe infatti nascondere una patologia o un’infezione in atto, che deve essere trattata per evitare ripercussioni sulla madre o sul bambino.

Neutrofili bassi: cosa fare e cosa mangiare

In caso di neutrofili bassi, molte persone si chiedono cosa fare e cosa mangiare per ripristinare la situazione e riportarla alla normalità. Va precisato però che, come abbiamo visto, questa è una condizione che non dipende dall’alimentazione ma piuttosto da qualche problema dell’organismo, che nella maggior parte dei casi sta affrontando un’infezione. Se quindi da un lato si consiglia di aumentare l’apporto proteico nella dieta, dall’altro questa indicazione potrebbe risultare del tutto inutile. L’unica cosa che si può realmente fare in caso di neutrofili bassi è curare il problema che sta alla base della condizione, rintracciando prima di tutto la causa effettiva di questi risultati alterati.

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